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ToggleOrmai è evidente, in Italia ci stiamo avvicinando a quella famosa fase 2 per quanto riguarda la pandemia da CoronaVirus.
Già da questa settimana alcune attività hanno ripreso a operare, pur se dovendo rispettare nuove e più ristrettive direttive in merito alla sicurezza, e la speranza è che piano piano l’intera Nazione riprenda il suo regolare svolgimento così da impegnarsi a recuperare questi mesi “persi.”
Più attività aperte, significa anche più gente intenta a muoversi per le strade. Molte persone questa settimana tireranno fuori la loro auto dal garage, toglieranno la polvere e si prepareranno ad utilizzarlo. Il problema è che, a loro insaputa, quell’auto ferma potrebbe presentare dei problemi causati proprio dall’inattività forzata. Vediamo insieme quali potrebbero essere e che soluzioni possiamo adottare.
I rischi di un veicolo fermo
Partiamo dai rischi che corre un veicolo che è fermo da circa un mese. Il guasto più comune e conosciuto è che questo non parta a causa della batteria. Le batterie non utilizzate possono infatti guastarsi a causa dell’inutilizzo e causare cortocircuiti al momento dell’accensione. Più l’impianto elettrico è complesso, più è facile che questo avvenga, motivo per cui si tende a dire che le auto nuove sono più a rischio di quelle vecchie. Questa però è un’affermazione che va contestualizzata. In realtà le auto più vecchie hanno anche meno sistemi di sicurezza ed una batteria più datata è più facilmente soggetta a generare scariche.
L’altra parte del veicolo a rischio in caso di inutilizzo non troppo prolungato, sono i pneumatici. Questi infatti potrebbero appiattirsi o ovalizzarsi (in inglese il termine è flat spotting). In pratica il battistrada dei pneumatici si appiattisce nel punto in cui le gomme toccano la strada e si schiaccia a causa del peso costante dell’auto. Anche questo problema è ben noto ed è spesso visibile a occhio nudo, vi basta controllare le ruote prima di salire sull’auto. Tuttavia non sottovalutate questa eventualità perché i rischi sono inaspettati e molto elevati.
I consigli per la batteria
Il consiglio principale per evitare un guasto alla batteria dovuto all’inutilizzo è quello di consultare il manuale del Costruttore alle voci: rimessaggio, inutilizzo prolungati e/o simili. Questo è particolarmente importante soprattutto sulle auto più recenti. E’ credenza popolare, infatti, che spesso basti scollegare la batteria per evitare eventuali problemi, ma questo non è del tutto vero per i vecoli che comprendono impianti elettrici più elaborati. Inoltre, anche in caso si scolleghi la batteria, bisogna misurare se è carica o meno per evitare ulteriori rischi al momento in cui viene ricollegata.
Per quanto il fai da te nei veicoli sia sempre molto attraente, la soluzione migliore è comunque sempre quella di rivolgersi ad un’officina. Questa ha gli strumenti necessari non solo a ricaricare una batteria, ma anche ad effettuare scollegamenti e sostituzioni più efficaci. Spesso, infatti, quando si scollega una batteria auto, sarà poi necessario resettare alcune delle centraline. Le officine invece tendono ad usare una batteria tampone temporanea per evitare tale evenienza. Infine, le auto più recenti hanno dei punti di collegamento specifici per ricaricare la batteria o collegare i cavi di emergenza. Non utilizzarli potrebbe danneggiare seriamente la batteria stessa.
I consigli per i pneumatici
Passiamo ora a parlare dei pneumatici. La domanda più frequente in questo caso è: quanto ci impiegano questi a ovalizzarsi? Dipende in realtà dallo stato e dalla qualità dei pneumatici stessi. Il tempo medio stimato con pneumatici in buona forma corrisponde a circa un mese. Si può comunque verificare una certa ovalizzazione dopo poche settimane, ma questa è probabilmente solo temporanea. In un auto ferma più a lungo invece potrebbe diventare semi-permanente. In entrambi i casi, il conducente potrebbe avvertire una leggera oscillazione al volante o vibrazioni varie.
Per ovalizzazione temporanea vi basterà percorrere alcune decine di chilmetri perché tutto si risolva, ma in caso questa sia permanente l’unica soluzione è sostituirle per evitare di danneggiarle. Per prevenire che questo avvenga si può agire su due fattori che determinno l’effettiva durata dei pneumatici, ovvero la bassa pressione e l’aumento della temperatura ambientale. Ovviamente si può intervenire solo parzialmente sulla temperatura (anche semplicemente non lasciando la macchina al sole), ma il discorso è diverso per la pressione. Se quindi si prevede di tenere l’auto ferma per più di un mese, si consiglia di far controllare la pressione dei pneumatici per poi gonfiarli ad un valore maggiore del solito per contrastare la tendenza del battistrada ad appiattirsi.
Sperando che questi consigli vi siano utili in vista del giorno in cui potrete rimettervi alla guida del vostro veicolo, vi diamo appuntamento tra sette giorni per un altro articolo tecnico di Strada Sicura. Non mancate!