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TogglePartendo dalle statistiche sugli incidenti stradali del 2019, facciamo una breve riflessione sulla sicurezza e sull’educazione stradale al giorno d’oggi.
Gori Fa 50!
Gori Ecofficina compie 50 anni di attività questo Settembre. Un traguardo importante che vorremo festeggiare con tutti i nostri clienti, ma come fare per le norme di distanziamento sociale? Abbiamo trasformato una difficoltà in opportunità e abbiamo trovato un modo per farvi comunque partecipare ai nostri festeggiamenti. Scopri quale.
La sicurezza stradale è un tema sempre molto caldo e discusso nel settore automotive e non. Basta un incidente più grave del solito o una qualche notizia di richiamo sul quotidiano per scatenare opinioni e contestazioni da parte di tutti. Come potrebbe essere altrimenti d’altronde? La sicurezza stradale fa ormai parte del nostro vivere quotidiano ed è un qualcosa che non va preso sotto mano perché da essa dipende la buona salute di tutti gli utenti della strada, non solo degli automobilisti. Dare la giusta importanza alla sicurezza stradale è una delle missioni che si è prefissata Gori Officina che, non a caso, si è subito mossa in appoggio a Safety Car Drive, la prima scuola di Guida Sicura con sede a Grosseto.
Tornando però all’argomento dell’articolo Strada Sicura di oggi, cercheremo di riflettere proprio su come la sicurezza stradale è percepita dagli utenti della strada. E’ innegabile, infatti, che questo è un argomento tanto chiacchierato quanto pieno di pregiudizi e “leggende metropolitane” pericolose. Questa riflessione parte da un articolo pubblicato originariamente dall’ASAIS-EVU Italia (gruppo Italiano dell’associazione europea per l’infortunio e l’analisi delle cause degli incidenti stradali) che a sua volta prendeva spunto da un rapporto sull’incidentalità 2019 stillato da ACI e ISTAT. Prima di iniziare però ti ricordo che, se non vuoi perderti neanche un articolo tecnico, puoi scriverti alla nostra newsletter. E’ veloce e completamente gratuita.
Partendo dagli Incidenti
In questo primo paragrafo cercheremo di riassumere quanto scritto nell’articolo originale che, comunque, puoi trovare in versione integrale qui. Da esso provengono anche i grafici che trovi a corredo di questo articolo e da cui si evince il nocciolo dell’articolo, ovvero che, pur registrando un lieve decremento nel numero dei feriti e nelle vittime della strada, allo stesso tempo si registra un sensibile aumento degli incidenti che coinvolgono ciclici, motociclisti e pedoni.
Da un lato, quindi, il numero di incidenti continua a calare, ma dall’altro i sinistri che coinvolgono le utenze deboli rimangono stabili, quando non proprio vanno ad aumentare. L’articolo originale si mantiene comunque su una giusta cautela nella propria analisi, ammettendo di non sapere effettivamente l’esatto contesto in cui vengono redatte queste statistiche, ma evidenzia anche come questi risultati evidenzino che il problema non è il mancato rispetto delle regole della strada quanto una macroscopica carenza di educazione stradale.
Un problema sottovalutato
Nella pagina del sito di Gori Officina dedicata a Safety Car Drive, c’é un paragrafo che, a mio parere, definisce bene le dimensioni del problema. La ricopio qua per esteso: “tutti nasciamo pedoni e da anziani torniamo ad esserlo. Nel mezzo magari siamo anche ciclisti, scooteristi e motociclisti, ma questo non ci esclude dal rischio di incidente stradale. Nella vita nulla “è certo” e pensare che “tanto a me non capita” è un errore madornale.” Aggiungiamo un altro dato, sempre dall’articolo ASAIS-EVU Italia, a quanto appena scritto: “nel 2019 su un totale di 5.426 sinistri che hanno coinvolto questa categoria di utenti della strada (i pedoni), 2.914 sono stati attribuiti ad attraversamenti effettuati in modo irregolare, 402 ad attraversamenti effettuati senza rispettare la segnaletica (…).”
Tutti d’altronde sappiamo (o almeno spero che sia così) che in presenza di un attraversamento pedonale il conducente di un veicolo ha l’obbligo di concedere la precedenza, ma troppo spesso questa conoscenza sembra legittimare il pedone quasi a buttarsi nel mezzo della strada, senza alcuna tutela della propria incolumità. Un discorso simile potrebbe essere fatto per coloro che usano velocipedi di ogni tipo (bici e monopattini, per esempio), ma a ben vedere è un argomento che abbiamo già affrontato qui. Il nocciolo del discorso è che troppo spesso si scarica ogni responsabilità di sicurezza stradale sui conducenti dei veicoli più ingombranti (auto, camion e simili), quasi demonizzandoli, dimenticandosi però che siamo tutti utenti della strada e siamo tutti parte attiva responsabile di quella sicurezza tanto invocata.
L’arroganza dell’utente della strada
Pensieri come il già citato “tanto a me non capita”, ma anche come “ma si, cosa vuoi che succeda” e “tanto so quello che faccio” portano l’utente della strada (fai ben attenzione, non solo il conducente) a costruire un’arroganza interiore molto pericolosa. Tutti ci crediamo piloti provetti o dalla parte del giusto, ma se fosse davvero così, gli incidenti non dovrebbero avvenire. Come ha detto di recente il docente principale del corso istruttori di Safety Car Drive “guidare non è semplice.” Non basta mettersi alla guida di un qualsiasi veicolo per saperlo fare e credere di saper già tutto e non aver niente da imparare porta ad azzerarsi la necessità di formazione che è alla base di una maggiore sicurezza stradale. Lo era prima… e lo è ancora di più oggi dove le nuove tecnologie cambiano il modo in cui funziona la mobilità con una velocità a dir poco sorprendente.
Prendo ancora una volta un esempio dall’articolo dell’ASAIS-EVU dove si cita una vicenda in cui al conducente di un’autovettura in Germania è stata sospesa la patente dopo che questi era uscito di strada mentre cercava di regolare la velocità del tergicristallo attraverso il touchscreen (qui la fonte). Gli utenti della strada oggi devono apprendere costantemente nuove procedure, che magari sino a quel momento erano state effettuate in modo diverso, e va valutato quanto queste alterino il carico cognitivo dell’utente e ne riducano l’attenzione alla strada. Nonostante tutto quello che abbiamo appena detto, ancora oggi le strade delle nostre città sono piene di utenti della strada che si rifiutano testardamente di investire tempo e risorse nella loro educazione stradale, ritenendosi, senza prove, più che legittimati a circolare, a prescindere che stiano usando un veicolo di qualsiasi modello e tipo o che siano a piedi e a prescindere del loro grado di conoscenza delle norme e dei comportamenti vitali per garantire il minimo indispensabile di incolumità a tutti. Una situazione che è, se non altro, molto rischiosa e ben al di là di quell’utopica sicurezza stradale di cui tanto si parla e che tanto si invoca ad ogni incidente grave che avviene nella nostra quotidianità.