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Passaggio a impianti auto GPL e metano – Installazione e sostituzione

Data ultimo aggiornamento: 13 Giugno 2023

Se stai pensando di passare a un impianto a GPL o metano, la sicurezza deve essere la priorità assoluta. Le installazioni di impianti auto a GPL e metano richiedono competenze professionali e strumenti speciali per garantire che tutto venga eseguito correttamente. Anche il più piccolo errore potrebbe avere gravi conseguenze, mettendo potenzialmente in pericolo sia te che gli altri utenti della strada, per cui è essenziale affidare l’installazione e la sostituzione degli impianti auto a seri professionisti, come quelli di Gori Officina: conoscenze e attrezzature giuste, ma anche una conoscenza approfondita di tutte le normative vigenti, per esser certo che tutto sia stato fatto correttamente. Quindi, se vuoi passare al GPL o al metano, leggi per approfondire e contattaci per agire! Se, invece, sei interessato a entrare a far parte del mondo Gori consulta la nostra pagina, sempre aggiornata, Annunci di lavoro. 

Come funziona un’auto a GPL?

Che cosa è il GPL, come funzionano le auto con questo impianto e a quali limitazioni e revisioni sono soggette? Negli ultimi anni, acquistare un’auto con impianto GPL è diventata una scelta sempre più frequente, con conseguente aumento di immatricolazioni di questa tipologia di veicoli. I motivi che portano a questa decisione sono molteplici: dal risparmio sul costo del carburante, al minore impatto ambientale. Noi approfondiremo il funzionamento degli impianti GPL, analizzandone brevemente le caratteristiche, per poi vedere come funziona nel settore auto e a quali limitazioni/manutenzioni è soggetto. 

Che cosa è il GPL?

GPL è una sigla che, al contrario di quanto credono molte persone, non sta per gas propano liquido (il propano è l’elemento principale, ma non l’unico), ma per gas di petrolio liquefatti. I componenti di questo gas vengono infatti liquefatti mediante compressione a pressioni tra 2 e 8 bar, così da ridurne l’ingombro e rendere più economico il trasporto a temperatura ambiente. Di per sé il GPL è un combustibile facilmente reperibile, dall’elevata resa energetica/calorifica, non tossico ed estremamente infiammabile.

gpl e metano

Grazie a queste caratteristiche, il GPL è usato in tantissime applicazioni diverse, soprattutto in quelle che richiedono una piccola/media combustione come la cucina, il riscaldamento e, ovviamente, l’autotrazione individuale. Un grande dibattito ancora molto vivo riguarda la sicurezza dell’utilizzo del GPL. Questo, allo stato gassoso, ha una densità superiore a quella dell’aria e non si diffonde nell’atmosfera, ristagnandosi al suolo e nelle cavità generando situazioni di accumulo molto pericolose, non tanto per la tossicità del gas (che non esiste), quanto per il rischio di incendio ed asfissia. 


Come funziona un impianto GPL di un’auto?

Gli impianti GPL auto sono impianti a iniezione, dotati di elettrovalvole che immettono il GPL nel collettore di aspirazione, situato sopra la valvola stessa. Prima degli iniettori, c’é un riduttore/evaporatore che ha il compito di portare il GPL dallo stato liquido a quello gassoso a bassa pressione. Tale processo ha bisogno di calore per compiersi e, di conseguenza, il riduttore/evaporatore è collegato all’impianto di raffreddamento del motore. I serbatoi degli impianti GPL, dalla caratteristica forma toroidale, sono situati nel retro dell’auto, solitamente nel vano dove risiede (o risiedeva) la ruota di scorta.

Va precisato che, l’avviamento del motore avviene sempre a benzina. Sarà questo combustibile, infatti, a far sì che il liquido di raffreddamento raggiunga la temperatura necessaria all’avviamento del riduttore che, a sua volta, avvierà automaticamente l’alimentazione a gas. Da questo si può intuire che il consumo iniziale di benzina sarà maggiore in presenza di temperature fredde. Nell’abitacolo viene inoltre installato un commutatore che permette di passare da un carburante all’altro semplicemente premendo un tasto (o quando il GPL si esaurisce). Sempre su di questo è solitamente presente un indicatore del livello del GPL presente nel serbatoio.


Limitazioni e manutenzione delle auto a GPL

Scegliere un auto a GPL porta però anche ad avere delle limitazioni. Uno dei più noti e scontati è l’estensione della rete distributiva che, nonostante si sia indubbiamente sviluppata negli ultimi anni, ancora non raggiunge la grandezza di quella dei carburanti classici. Auto a metano e Gpl, dove parcheggiare? Norme e divieti.

Ultimo, ma non ultimo, bisogna tenere conto dei controlli periodici del serbatoio che consistono in una revisione aggiuntiva richiesta con una maggiore frequenza. Questa va a verificare molti fattori che garantiscono la completa sicurezza del veicolo e dell’impianto GPL, come la tenuta delle tubazioni, i raccordi del carburante e lo stato del filtro. Revisione auto: perché scegliere Gori Officina

Ricordiamo infine che Gori Officina è un centro autorizzato per effettuare la revisione di serbatoi gpl e metano, sia in acciaio che compositi. Se hai bisogno di questo servizio, non esitare a contattarci per fissare un appuntamento, sia tramite il sito che chiamandoci al nostro numero di telefono.

Cos’è il metano e come funziona un’auto a metano?

Le due tipologie di alimentazioni, vengono spesso confuse, ma prima di soffermarci sulle differenze tra i due impianti, approfondiamo l’alimentazione a metano. Ancora una volta partiamo dalle basi: il metano è un idrocarburo semplice formato da un atomo di carbonio e quattro di idrogeno, dalla tipica forma tetraedrica. A temperatura e pressione ambiente si presenta come un gas incolore, inodore e molto infiammabile. In realtà, però, quando si parla di metano, si intende un carburante che è un gas naturale compresso a 220 bar composto da una miscela di metano e, in minima parte, da altri idrocarburi leggeri come propano, butano e altri gas.

gpl e metano

Le applicazioni del metano sono molteplici, ed includono soprattutto la rete gas che rifornisce le nostre case. Di base, questo carburante presenta, tra tutti i combustibili fossili, il rapporto più elevato tra energia sviluppata e quantità di anidride carbonica emessa. Questo vuol dire che, in quanto a resa energetica, 1 kg di metano equivale a circa 1,5 litri di benzina. Le emissioni di CO2, di conseguenza, si riducono del 25% con il metano tradizionale e addirittura del 36% se si usa una miscela composta all’80% di metano e dal 20% di biometano.

L’impatto ambientale è quindi molto positivo.

Per quanto riguarda il settore auto, l’impianto a metano può essere installato sia in fase di produzione che in un secondo momento. La seconda è una scelta spesso attuata da chi vuole ridurre sia le spese, che l’impatto del proprio veicolo (senza comprarne uno nuovo). Tale modifica può essere applicata sia a motori auto diesel che a benzina, ma tale processo è ovviamente molto costoso e risulta controproducente a livello economico per chi magari percorre brevi tratti di strada e consuma poco carburante. Questo perché, come per le auto con impianto GPL, anche quelle a metano sfruttano il carburante tradizionale all’accensione del mezzo per avviare l’impianto stesso.

Come funziona un impianto a metano di un’auto?

In realtà esistono due tipologie diverse di impianti a metano che possono essere installati su un’auto, ovvero quello riduttore e quello a iniezione. La principale differenza tra questi riguarda le prestazioni del mezzo che perdono qualcosa nel classico sistema a riduttore, mentre rimangono praticamente invariate in presenza dell’impianto a iniezione. Entrambi usano serbatoi realizzati o con una spessa lastra in acciaio ad alta resistenza o in materiale composito, solitamente fibra di carbonio (bombole di tipo IV).

gpl e metano

L’impianto a riduttore richiede un serbatoio, un riduttore ed un miscelatore. Dal serbatoio il gas passa attraverso una valvola di sicurezza e delle tubazioni in rame, che garantiscono alta pressione ed elasticità, per poi arrivare al cuore dell’impianto, il riduttore. Qui il gas subisce una brusca riduzione di pressione tramite il riscaldamento ottenuto, come nell’impianto GPL, dal liquido di raffreddamento del motore. Il gas così ridotto passa attraverso un’altra elettrovalvola di sicurezza (che è quella che esclude il metano quando si decide di procedere solo a benzina) per poi arrivare, attraverso dei condotti in gomma rinforzati, al miscelatore e al collettore di aspirazione. In questo percorso, il gas viene anche controllato e variato da una serie di componenti aggiuntivi su cui, però, non entriamo nel dettaglio in questo articolo.

L’impianto ad iniezione è, invece, più complesso e richiede un serbatoio, un riduttore, un dosatore, un distributore ed una centralina elettronica. Il riduttore utilizzato in questo caso è strutturalmente diverso da quello classico, ma ha la stessa funzione di base e lo stesso funzionamento. In questo caso, però, dal riduttore il metano passa attraverso il dosatore che sovrintende alla regolazione dell’alimentazione. Questo è comandato, in tutte le sue funzioni, dalla centralina elettronica che è in grado di conoscere tutti i paramenti di funzionamento del propulsore e di adeguare al meglio l’alimentazione. Infine, il gas arriva, attraverso un’ulteriore elettrovalvola di sicurezza, al distributore che invia il carburante ai condotti di aspirazione di ciascun cilindro.


Sicurezza e manutenzione delle auto a metano

Le auto a metano presentano gli stessi requisiti di sicurezza delle altre vetture e, anzi, sono sottoposte a ulteriori test e sistemi di controllo che verificano che le apposite valvole di sicurezza si chiudano in caso di incidente e/o incendio, così da interrompere il flusso di gas o farlo fuoriuscire all’esterno piuttosto che all’interno. Gli stessi serbatoi sono progettati per resistere ad una pressione doppia rispetto a quella con cui vengono riempiti e sono installati a regola d’arte mediante l’utilizzo di componenti omologati che li mantengono saldamente in posizione.

gpl e metano

Il risultato è che le auto a metano soffrono di meno limitazioni rispetto a quelle a GPL. Possono, per esempio, essere collocate senza problemi nei parcheggi sotterranei a qualsiasi livello. L’unica eccezione è nel trasporto su navi e traghetti, dove occorre usare le apposite aree dedicate ai veicoli a gas. I veicoli a metano inoltre ignorano i blocchi del traffico e hanno un forte sconto sul bollo auto, ma occhio che questo è certo solo per le auto monovalenti (ovvero solo a metano) mentre potrebbe non valere per le bivalenti (metano/benzina o metano/diesel), la cui regolamentazione varia da regione a regione.

Parlando invece di manutenzione, un’auto a metano consente di ridurre gli interventi di manutenzione ordinaria, ma aggiunge anche alcuni accorgimenti atti a garantire un viaggio più sicuro. Prima di tutto, la maggiore difficoltà nella fase di accensione delle vetture a metano richiede che le candele siano controllate e sostituite con una maggiore frequenza rispetto alle auto a benzina. Inoltre, è buona norma ogni tanto percorrere alcuni chilometri a benzina, al fine di mantenere efficienti le parti che lavorano solo con questa alimentazione. Infine, come per le auto a GPL, anche per quelle a metano è prevista una revisione aggiuntiva delle bombole (quella influenzata dal recente aggiornamento), la cui frequenza e modalità varia in base alla tipologia di bombola, se in acciaio o di tipo IV (ovvero realizzata con una combinazione di materiali compositi).

Bollo auto a metano 2022: quanto si paga?

Ricordiamo infine che Gori Ecofficina in Grosseto è un centro autorizzato per effettuare la revisione di serbatoi gpl e metano, sia in acciaio che compositi. Se hai bisogno di questo servizio, non esitare a contattarci per fissare un appuntamento, sia tramite il sito che chiamandoci al nostro numero di telefono.

4 motivi per scegliere un auto con impianto a metano/GPL

  • Risparmio economico: questo è il principale motivo per cui gli automobilisti si avvicinano alle auto a gas. La scelta di questa tipologia di alimentazione permette un risparmio considerevole sul carburante. Per fare un paragone, un pieno di metano ha in media un costo di 25 euro e permette di percorrere circa 300 km. Un auto a GPL ha una capienza persino superiore e, a fronte di un prezzo leggermente più alto, può permettere di percorrere dai 400 ai 900 km, a seconda della grandezza del serbatoio.
  • Rete di rifornimento: Se un tempo la rete di distribuzione era poco estesa, ad oggi questa si è molto capillarizzata e non è minimamente difficile trovare un distributore per il rifornimento sia del GPL che del metano. Va tuttavia notato che ci sono alcune limitazioni aggiuntive. Le aree di rifornimento sono situate, per ragioni di sicurezza, fuori dai centri abitati ed è assolutamente vietato fare il self-service di notte o durante le ore di chiusura. Insomma, conviene comunque pianificare in anticipo il rifornimento in base all’itinerario che si vuole percorrere.
  • Agevolazioni disponibili: questo punto lo abbiamo in realtà già visto nel dettaglio nelle scorse settimane e quindi non lo approfondiremo nuovamente qui. Ci limiteremo a ripetere che le auto a metano o GPL portano a numerosi vantaggi aggiuntivi, sia a livello economico (con agevolazioni su tasse e assicurazione) che burocratico (tipo parcheggi appositi ed esenzione dal blocco della circolazione). Bisogna inoltre ricordare che la rete di rifornimento del metano, nello specifico, non risente degli scioperi degli autotrasportatori, visto che viene preso direttamente dalla rete del gas già presente.
  • Impatto ambientale: anche di questo argomento abbiamo parlato brevemente nelle settimane scorse e magari ci prenderemo spazio in futuro per approfondirlo. Per ora basti sapere che il rapporto più elevato tra energia sviluppato e quantità di anidride carbonica permette, già di per sé, di abbattere le emissioni di CO2 di questi veicoli rispetto ai corrispettivi ad alimentazione tradizionale. Il metano, soprattutto, è particolarmente poco impattante visto che, oltre a quasi azzerare le emissioni di polveri sottili, non è distribuito su gomma e riduce quindi anche l’inquinamento nel ciclo “well to wheel” (dal pozzo alla ruota).

Gpl e metano differenze in 5 punti

  1. Tipo di gas: la prima differenza tra i due impianti è proprio nel tipo di gas utilizzato. Il metano è un gas naturale prelevato da dei pozzi e composto da un atomo di carbonio e quattro di idrogeno. Il GPL è invece una miscela formata soprattutto da propano e butano. Il primo, inoltre, si trova nelle auto in stato gassoso mentre il secondo è presente in stato liquido.
  2. Funzionamento: di come funzionano i due impianti abbiamo ampiamente sopra, quindi è facile rendersi conto che i due impianti funzionano in modo molto diverso, pur necessitando entrambi che l’impianto di raffreddamento del motore termico sia funzionante ed attivo. Abbiamo inoltre visto come esista una sola tipologia di impianto GPL, ad iniezione, mentre ne esistono due a metano, a riduttore e ad iniezione.
  3. Prestazioni: è cosa abbastanza nota per chi è un pochino più navigato del settore auto che gli impianti a gas riducono le capacità prestazionali del motore. Questo è indubbiamente vero, ma tale riduzione è bassissima per quanto riguarda gli impianti a GPL, soprattutto se il motore è di base molto potente. Viceversa, gli impianti a metano portano ad una accelerazione ridottissima, con prestazioni non paragonabili ad altri tipi di impianti.
  4. Impatto ambientale e manutenzione: come scritto in precedenza, entrambe le tipologie di impianto riducono le emissioni di CO2 del proprio veicolo. Tale riduzione, però, è solo del 10% per le auto a GPL mentre scende al 20% in meno nelle auto a metano. Varia anche il periodo di revisione delle bombole, 10 anni per quelle a GPL e 4 per quelle a metano.
  5. Costo: una cosa che non bisogna mai scordarsi è che, se non si acquista un veicolo già dotato di doppia alimentazione, l’impianto va installato e tale operazione ha un costo. L’impianto GPL è quello più semplice e basilare ed ha un costo che va da circa 600 euro fino a 1400 euro. Viceversa, se ricordi il suo funzionamento, l’impianto a metano è molto più complesso e, di conseguenza, può costare dai 1000 ai 2000 euro circa. Certo, sono poi costi che vengono tranquillamente recuperati nel tempo grazie al risparmio sul carburante, ma la spesa iniziale non è piccola.

Auto a metano e GPL: alcuni miti da sfatare

Facciamo chiarezza sui molti dubbi e leggende metropolitane che aleggiano intorno a questi due diversi metodi di alimentazione. Non è un mistero, infatti, che le auto a GPL e a metano siano spesso guardate e giudicate con sospetto ed incertezza, soprattutto per via della scarsa conoscenza che si ha delle stesse e dei molti miti che si sono creati intorno a loro. Quante di queste “voci di corridoio” sono reali? Proprio a questa domanda vogliamo rispondere oggi prendendo a campione 5 dei dubbi più frequenti per quanto riguarda le auto a gas. 

Sensazione alla guida  Uno dei miti più comuni e diffusi è che le auto a gas, che siano a GPL o a metano, diano una sensazione alla guida diversa dal viaggiare con un’auto tradizionale. In realtà questo è un luogo comune falso poiché varia l’alimentazione, ma non il funzionamento del motore. Non a caso si può installare l’impianto a GPL/Metano anche su veicoli nati con alimentazione tradizionale.  Prestazioni diminuite

Sicuramente il secondo luogo comune più diffuso, ma in questo caso, come detto settimana scorsa, c’è un fondo di verità. Sia con il GPL che con il metano le potenze subiscono una leggera perdita, ma non un valore così elevato come si tende a credere. Su auto a gas native e di ultima generazione si parla di un semplice 10% in meno. Inoltre non bisogna dimenticare che si sta parlando di bifuel quindi, se si desidera una maggiore prontezza del veicolo, si può semplicemente passare all’alimentazione tradizionale.

Sicurezza del serbatoio

Un altro luogo comune davvero diffuso riguarda la presenza di una bombola di gas nel veicolo ed il conseguente rischio incendio e esplosione in caso di incidente. Abbiamo già approfondito questo argomento negli articoli delle settimane passate quindi non lo approfondiremo nuovamente. Basti ripetere che i serbatoi di GPL/metano sono pesantemente testati per resistere agli urti, come è giusto che sia, e che possiedono numerose misure di sicurezza che intervengono in caso di incidente, impedendo fuoriuscite pericolose. Ovvio, questi sistema di sicurezza aggiuntivi vanno controllati e verificati periodicamente per assicurarne il giusto funzionamento.

Guidare in presenza di livelli di inquinamento critici

Anche l’impatto ambientale delle auto a GPL/metano è un argomento che abbiamo già affrontato nelle settimane passate. Le auto con questa alimentazione sono classificate come “ECO” e possono quindi circolare anche in presenza di restrizioni legate all’inquinamento. Per lo stesso motivo, inoltre,sono soggette ad agevolazioni fiscali ed incentivi. Occhio però con le auto a gas “convertite” perché i vantaggi non valgono sempre in questo caso e conviene informarsi a dovere per evitare sgradevoli imprevisti.

Proseguire senza gas

Ovviamente si. L’impianto a GPL o a metano non sostituisce l’alimentazione tradizionale, ma viene installato in modo che sia affiancato a questa. Anzi, se ricordi gli articoli passati ricorderai anche che gli impianti a gas necessitano dell’alimentazione tradizionale per avviarsi. In caso quindi si termini il gas mentre si viaggia, il veicolo passerà automaticamente all’alimentazione termica, limitandosi ad avvisare il conducente di quanto avvenuto con un segnale sonoro o un avviso sul display.

DOMANDE FREQUENTI

Si può viaggiare solo con il gas?

La domanda diametralmente opposta all’altra. La risposta qui è però meno univoca. Se una volta in moto, l’impianto a GPL/metano non necessita più della benzina o del diesel per funzionare, è anche vero che, all’avvio, l’alimentazione tradizionale viene utilizzata come “metodo di riscaldamento” in entrambi gli impianti. La quantità di carburante richiesta per questa operazione è minima, ma conviene sempre averla a disposizione per evitare rischi.

Il loro costo è elevato?

Qui bisogna fare una differenza tra le auto a gas native e quelle convertite. Come visto settimana scorsa, infatti, l’installazione dell’impianto GPL/metano in un veicolo che non lo aveva di partenza ha un costo di partenza considerevole. Certo, questo viene poi ammortizzato dai notevoli risparmi sul carburante, ma conviene comunque tenerne conto. Per quanto riguarda invece le auto a gas native, un veicolo di questo tipo non ha un costo solo leggermente più elevato rispetto ad un’auto tradizionale di ultima generazione. La differenza viene ampiamente compensata già nei primi mesi.

La manutenzione è più costosa?

Un altro luogo comune diffuso è che la presenza di una doppia alimentazione richieda una doppia manutenzione, ma in realtà questo è in gran parte falso. Gli impianti a GPL/metano richiedono solo di sostituire regolarmente i filtri dedicati e di controllare periodicamente che alcune componenti funzionino come devono. Soprattutto le auto a gas native di ultima generazione richiedono davvero poche attenzioni in più rispetto a quelle tradizionali. Dei tempi, dei motivi e dei costi della revisioni di questi veicoli abbiamo già parlato un poco settimana scorsa quindi non torneremo sull’argomento,anche perché sarà al centro del nostro prossimo articolo.


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