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ToggleQuali sono le auto meno inquinanti del 2020 e come sono state valutate?
Anche questa settimana continuiamo a trattare temi di attualità tornando su un argomento che, ad onor del vero, abbiamo già discusso molte, molte volte, ovvero l’effettivo impatto ambientale dei veicoli termici (l’ultima volta giusto qualche settimana fa). Se è indubbiamente vero che alcuni modelli tradizionali particolarmente datati hanno un grosso effetto negativo sull’ambiente, è altresì vero che la recente campagna mediatica a favore delle auto elettriche fa spesso di tutta l’erba un fascio, demonizzando più del necessario anche mezzi moderni. Che a nostro parere questo sia un errore, non è una novità. La soluzione alla situazione ambientale non va trovata nell’elettrico quanto nell’assoluta necessità di svecchiare il parco auto circolante italiano.
Detto questo, quando qualche giorno fa sono stati pubblicati i risultati del 2020 del Green NCAP, molti sono risultati più che sorpresi dallo scoprire che delle auto diesel euro 6 risultavano più ecologiche persino di quelle a metano (spesso indicate come un’alternativa inferiore “solo” all’elettrico). Ma che cosa è Green NCAP e quali sono stati i risultati di quest’anno? Andiamo con ordine e analizziamo tutto nell’articolo Ambiente Sicuro di oggi. Prima di iniziare, però, ti ricordo che ogni venerdì escono i nostri articoli dedicati all’ambiente e alla mobilità sostenibile e che per restare aggiornato ti puoi iscrivere alla nostra newsletter. Bastano due veloci clic ed è completamente gratuita!
Che cosa è Green NCAP?
Partiamo dalle basi e andiamo a vedere cosa è Green NCAP. Questo è un consorzio voluto da FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) e da Euro NCAP (European New Car Assessment Programme). Val la pena ricordare che di quest’ultimo gruppo fa parte anche l’ACI (Automobile Club d’Italia). L’obiettivo di Green NCAP è promuovere le vetture meno inquinanti e più efficienti in termini di consumi di carburante ed energia. Emissioni e consumi reali delle auto in commercio sono quindi rivelati da test, oggettivi ed indipendenti, effettuati sia in laboratorio che nel traffico.
Nel 2020 lo schema di valutazione è stato completamente rinnovato aggiungendo alla valutazione complessiva in stelle (da 1, male, a 5, bene) tre valutazioni tecniche. Queste sono: la CA (Clean Air Index) che valuta le emissioni nocive, la EE (Energy Efficency Index) che valuta l’efficienza energetica, e la GHG (GreenHouse Gas Index), che valuta le emissioni di gas serra climalteranti. I nuovi protocolli forniscono una stima più comprensiva dell’effettivo impatto ambientale delle autovetture. A partecipare al controllo, nel 2020, sono state 24 vetture: 10 a benzina (8 convenzionali e 2 ibride), 10 diesel, 2 a gas metano e 2 completamente elettriche (BEV).
I Risultati del 2020
Vediamo dunque quali sono stati i risultati dell’indagine, categoria per categoria.
Elettriche
Le 2 auto elettriche, Renault Zoe (nella 2° foto) e Hyundai Kona, sono risultate in modo abbastanza scontato come le migliori in assoluto. Massimo punteggio ed eccellenza in ognuno dei 3 giudizi tecnici. La Zoe risulta leggermente migliore come autonomia reale.
Ibride
Buonissimi risultati anche per le 2 ibride, la Toyota CHR-R (3,5 stelle, nella foto di copertina) e la Honda CR-V (2,5 stelle). La tecnologia ibrida riduce significativamente i gas serra ed è una valida alternativa. Tra le due, la Toyota si è distinta per una maggiore efficienza.
Diesel
Il risultato “sorprendente.” I veicoli diesel hanno evidenziato minori emissioni rispetto a quelli a benzina e a gas metano, dimostrando che un buon design e un post-trattamento efficace possono rendere i motori diesel rispettosi dell’ambiente. Le due Mercedes-Benz C 220d (nella 3° foto) e V 250d hanno ottenuto il secondo punteggio migliore nel CA, risultando sotto solo alle 2 elettriche. La prima, inoltre, ha battuto persino una delle ibride nella valutazione complessiva, ottenendo 3 stelle.
Benzina
Buoni risultati anche per le tre supermini a benzina presenti tra le 8 tradizionali. A farsi notare sono state soprattutto la Volkswagen Polo, per il miglior controllo delle emissioni, e la Renault Clio, per la migliore efficienza energetica.
Gas Metano
I risultati delle 2 auto a gas metano sono sicuramente stati sotto le aspettative, soprattutto a causa delle prestazioni dei filtri antiparticolato, ma anche per via del peso del veicolo e dell’aerodinamica. Brilla leggermente solo la Seat Ibiza (nella 4° foto), ma non riesce comunque a superare le prestazioni delle 2 auto diesel indicate in precedenza.
Conclusioni
Concludendo il nostro discorso, se la vittoria a mani basse delle due 100% elettriche era decisamente scontata, lo era molto meno l’ottima valutazione ottenuta dall’alimentazione diesel. Questa è l’ennesima prova che alcuni modelli di veicoli termici più moderni hanno emissioni inquinanti molto basse, un risultato che fa riflettere su tanti proclami urlati di recente ai quattro venti da molte amministrazioni e governi (Regno Unito, ce l’abbiamo con te). Il risultato è stato commentato anche da Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI, che ha dichiarato che “anche i motori a combustione tradizionale di ultima generazione possono essere rispettosi dell’ambiente”.
Prima tuttavia di stappare lo spumante o urlare al diesel come soluzione ecologica, bisogna evidenziare due ultimi dettagli. Innanzitutto, la valutazione Green NCAP, al momento, si basa solo sulle emissioni allo scarico (valutazione dal serbatoio alla ruota). In futuro questa sarà ampliata con una valutazione dal pozzo alla ruota che renderà il confronto ancora più completo, ma questo non è ancora avvenuto. Inoltre, per quanto i risultati del diesel siano ottimi, ci sono ancora evidenti margini di miglioramento e bisogna continuare ad investire sull’innovazione tecnologica e sulla sperimentazione. Detto questo, non si può che ripetere, ancora una volta, che sarebbe il caso di smettere di demonizzare i motori tradizionali, così da dirigere le proprie campagne mediali verso un obiettivo di cui si ha veramente bisogno (un parco auto circolante rinnovato, lo ripetiamo ancora). Fortunatamente, bisogna ammettere che i nuovi incentivi per il 2021 sembrano aver ascoltato le voci del settore automotive, almeno nella proposta promossa ad ora.